Astypalea è dove l’estate conosce l’inverno

A Grecia Mia i progetti non finiscono mai, ma non potevamo certo non proseguire il nostro racconto di un viaggio splendido, quello della fine estate 2014. La scorsa estate insomma.
In questi giorni di mezzo, scrivere è bello, soprattutto dopo un piccolo intervallo. Riprendiamo.

Improvvisamente, ad Astypalea è inverno. La pioggia incessante ricopre come un mantello il paesaggio, nuvole basse tingono di grigio spiagge, anime e strade.
Dall’oggi al ieri cambiano colori, prospetti per il futuro, stati d’animo.
Chi non ha mai vissuto il freddo nelle isole greche non ne può conoscere la tempra. Luoghi duri, aspri, per gente tosta. Mare burrascoso, onde che rendono nemico il mare, vento che ti scombussola cuore e cervello, ti toglie la parola.
Non direttamente un posto per principessine. Meno male che Katerina non lo è, si infila la felpa e corre a fare foto a dighe, pozze d’acqua, vicoli e nuovi alloggi per Grecia Mia.
A cuor leggero perché veloce come il vento, che oggi soffia a 8 beaufort, cambierà presto il cielo.
Domani, dicono, ci sarà il sole, quello caldo ma non cattivo di fine settembre. Allora andremo a Maltezana a caccia di studios e di spiagge deserte e a Pera Gialos per un caffè. Ci fermeremo a Vathy a mangiare, perchè solo lì puoi dividere la taverna con un diportista e qualche gallina.
Se tutto va bene, Ilias ci farà visitare una fattoria dove si produce la deliziosa ricotta locale, dal sapore testardo come le capre che la rendono possibile.
Domani sapremo se il vento cancellerà la nostra nave e dovremo lasciare l’isola in aereo. Intanto rifletto sulle previsioni e mi rendo conto che non me ne frega nulla conoscere in anticipo che tempo farà; Astypalea è ancora così grezza che sole o pioggia non fanno differenza: la sua veracità ne cancella la stagionalità, e ogni giorno è quello buono per viverne una faccia interessante, diversa e cangiante.
Il problema è che non bastano mai, i giorni.