Atene e la decrescita

Essere greci ai tempi della crisi, è un po’ come tornare indietro nella storia. È un po’ come essere nuovamente precursori del futuro, essere nuovamente la culla della civiltà occidentale per i secoli a venire. Mentre i politici, i banchieri, i giornalisti continuano a parlarci di crescita, la Grecia di oggi sull’orlo del default ci mostra una nuova via.

 

Sappiamo che molto probabilemente questa crescita non ci sarà mai, perché il pianeta è quello che è, e le risorse non sono infinite. Sulla strada della decrescita, che come dice Latouche dovremo provare a rendere il più felice possibile, i greci si trovano malgrado in prima linea. È finita l’era del consumo e del superfluo.
Sono sicuro il popolo Greco non abbia perso la proverbiale saggezza, il suo kefi e che saprà intraprendere la strada di una ricchezza basata su nuove regole, su un ritorno alla natura, sull’uso di energie sostenibili, su un sapere condiviso e in rete.
Mentre aspettiamo i nuovi Socrate e Platone, e sappiamo che ancora una volta il nostro futuro passerà un attimo prima da Atene.