Nel cuore della sua storia moderna, Salonicco custodisce un evento drammatico che ne ha segnato per sempre l’identità: il grande incendio del 1917. Un disastro enorme, nato da una semplice scintilla, che trasformò radicalmente l’aspetto della città e la sua struttura sociale, aprendo però la strada alla Salonicco cosmopolita che conosciamo oggi.
Era il 18 agosto 1917, una giornata calda e ventosa, in una vecchia casa all'inizio di via Olympiados, vicino all’attuale Rotonda (Tomba di Galerio), una piccola fiamma scaturita da un forno domestico si propagò rapidamente, alimentata dal vento e dalle case di legno ammassate l’una sull’altra.
Nel giro di poche ore, il fuoco si estese verso ovest e sud, raggiungendo il centro cittadino.
L’incendio durò più di 30 ore, distruggendo tutto ciò che incontrava: botteghe, sinagoghe, moschee, chiese, abitazioni, mercati.
La situazione era aggravata dal fatto che molti pompieri e idranti erano requisiti dagli eserciti alleati che occupavano la città durante la Prima guerra mondiale, lasciando la popolazione quasi senza mezzi per difendersi.
Il bilancio fu devastante:
circa 1.000.000 m² di città bruciati
73.000 persone rimaste senza casa
oltre 4.000 edifici distrutti
il cuore economico e culturale della città completamente raso al suolo
Foto aerea dell'incendio
La comunità più colpita fu quella ebraica sefardita, che rappresentava allora quasi la metà della popolazione di Salonicco: interi quartieri e istituzioni secolari scomparvero in una notte. Anche la comunità musulmana e quella greco-ortodossa subirono ingenti perdite.
Il governo greco decise di non ricostruire semplicemente ciò che era andato perduto. Affidò infatti il futuro urbanistico della città all’architetto Ernest Hébrard, che progettò una Salonicco moderna, europea, con piazze, boulevard e una struttura più razionale.
È grazie a quel piano se oggi la città ha:
il maestoso asse della Plateia Aristotelous, la piazza Aristotele
strade più larghe e regolari,
una nuova piazza costiera,
quartieri più ariosi e moderni.
Il fuoco, pur avendo distrutto la Salonicco ottomana e multiculturale del passato, diede così origine alla Salonicco moderna del XX secolo.
La città distrutta
Passeggiando per Salonicco, è difficile immaginare la portata del disastro. Tuttavia, se si conosce la sua storia, molti dettagli urbani rivelano le tracce di quella trasformazione.
Per il visitatore moderno, il grande incendio del 1917 diventa una chiave di lettura fondamentale per capire:
perché il centro ha un aspetto così “europeo”;
cosa è andato perduto della città ottomana ed ebraica;
come Salonicco sia diventata il mosaico culturale che affascina ancora oggi.
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