Itinerario da Kalamata e Koroni alla Baia di Navarino

Un viaggio lungo la costa: itinerario da Kalamata e Koroni alla Baia di Navarino

Questo itinerario suggerito è lungo 93km di buona strada asfaltata, solo andata.

Uscendo da Kalamata Città, superate le rovine della Antica Messinia (valgono bene una sosta), la prima tappa è Koroni.
Si trova proprio all’estremità della baia in cui è inserita Kalamata, ed è uno dei porticcioli più interessanti.
A prima vista, sembra di trovarsi in Penisola Calcidica. Case dalle tegole rosse, muri bianchi, vicoli, gatti e cemento che sembra posato in strada con un pennello.
Koroni è un paese costruito su un costone che degrada direttamente in mare. Giuro, un deja-vu di Neas Marmaras a Sithonia.
Quello che la rende speciale, oltre a un fantastico castello/monastero, illuminato e romantico quanto basta la sera, è una lunghissima spiaggia sabbiosa, quella di Zaga. Sembra non finire mai, proprio come si vorrebbero le vacanze.
Stiamo adesso cominciando a percorrere la spettacolare costa di Navarino, e qui diventa complicato scegliere dove fare tappa.
La prima è Finikounda, essenzialmente una località balneare e nulla più. Se però vi piace il windsurf e il mare pulito, vale la pena di trattenersi un pò.
Verde, silenziosa, appartata, storica quanto basta, decadente e mangiata dal salino, Methoni è la prossima cittadina che si incontra sul percorso.
É un buon punto di sosta dove passare la serata, melanconica quanto basta, un pò greca e un pò balcanica.
Tra l’altro, si trova proprio davanti all’isola disabitata di Sapienza, che senza eccedere nelle iperboli, ha alcune spiagge belle da essere quasi senza senso, come Malibu Beach, o le grotte azzurre che tutti i caicchi, proprio in partenza da Methoni, non mancano di far visitare per qualche decina di euro.
Prossima fermata: Pylos, negli anticihi tempi chiamata Navarino.
Forse la cittadina più bella dell’intera costa di Navarino, una delle più caratteristiche ed amabili dell’intero Peloponneso.
La piazzetta centrale, fresca, alberata e ombreggiata, è il luogo migliore dove sedersi a gustarsi un bel frappè greco. Ma è tutto ad affascinare, una volta qui. La baia è quasi infinita, forma quasi un cerchio quasi a unirsi con l’isola di Sfaktiria. Le spiagge sono innumerevoli, il mare calmo, il vento inesistente, insomma siamo di fronte ad una top-destination per tutta la Grecia Continentale.
Anche la storia (strano, vero?) si è ricordata di questo luogo, ma in questo caso si tratta di quella più recente: la battaglia di Navarino si combattè proprio in questa acque nel 1827 tra gli alleati franco-anglo-russi e gli ottomani comandati da Ibrahim Pasha. Altro il prezzo per la libertà greca, con oltre 6000 morti.
Non sorprende che le cose da vedere siano parecchie. Fortificazione, castelli, chiese russe, un giro in caicco per scoprire meglio la baia di Navarino è obbligatoria.
Parlando di spiagge, impossibile farsi mancare la laguna di Giavola e Voidokilia beach pare citata addirittura da Omero. Oppure Vromoneri Beach, da sogno.
Proseguendo, si esaurisce l’oggetto di questa pagina: ci si allontana troppo da Kalamata, e si abbandona la regione di Messinia. La costa messiniese si esaurisce in modo davvero greco: con un’immensa, infinita spiaggia, oltre 100km che avvicina al porti di Kyllini e alla maestosa Zante.