Agios Efstratios
Agios Efstratios è la Grecia più lontana, per eccellenza.
Agios Efstatios - che Wikipedia chiama Agiostrati e i greci Ai Strati - è poco più che un puntino perso nell’Egeo, nascosto all’ombra di Limnos, e che fa ombra a Lesbos. Se vi piace il modo in cui Grecia Mia vive la Grecia, ci sono grandi possibilità che possa diventare la vostra isola preferita.
Non esiste nessun altro luogo - ad eccezione di Psara - nel Mediterraneo così estraneo al turismo e alle sue logiche come Agios Efstratios.
Anche a ferragosto. Qui sono solo la pesca e l’allevamento a far campare la gente. E i turisti non sono tali ma sono veri viaggiatori, gente che non si accontenta di sole e mare ma vuole capire qualcosa di più. Ci siamo stati alcuni giorni di maggio, per uno di quei viaggi in grado di cambiare la vita.
Già in traghetto, le prime conoscenze. Un contrabbandiere di sigarette che ci ha raccontato la prigione a Genova, noi che il carcere di Marassi lo conosciamo solo perchè accanto allo stadio. Studenti, operai. L'Aeolis che fa la spola tutti i giorni con Limnos elimina le distanze tra le persone spingendole ad aprirsi, onda dopo onda.
“Agios Efstratios è un'iniezione: viaggia nascosta tra le arterie, ti sconvolge sottopelle.”
"Tornate ad agosto", ripetono tutti in coro. Le spiagge saranno deserte o quasi, incontaminate, nude come le ha fatte l'Egeo, solo per voi. Se vi va di fidarvi di noi, un viaggio ad Agios Efstratios cambierà il vostro modo di conoscere e interpretare la Grecia, e forse la vita moderna stessa. E ci siamo stati prima del virus. A ripensarci, ora, fu un vero viaggio nella macchina del tempo.
L’isola, lungi dall’essere un luogo di eremiti e di pensionati, vive. I 200 abitanti sono giovani, svegli, belli e attivi. Basta fare un salto alla veranda, la grande taverna seconda casa di tutti e che è sempre piena, per accorgersene. Tutto l’anno, questo è uno di quei luoghi fantastici dell’Egeo. Griglia a vista, osti e avventori che si alternano in cucina, tv e vino a volontà, uno stare bene collettivo. Ti salvano la vita, pure.
Pensare che per uno sbaglio, il giorno della partenza, abbiamo perso la nave. Quella dopo era tra 2 giorni. Ad Agios Efstratios non c'è bancomat, e ovviamente, siamo rimasti senza soldi. Per due giorni, io e Katerina abbiamo mangiato gratis in taverna, pesce e tutto il ben di dio che si mangia da queste parti. Siamo stati adottati una volta in più e non abbiamo avuto modo di dare nulla in cambio. Speriamo bastino queste righe ed un link ad appiattire il conto.
La nostra scelta di hotel ad Agios Efstratios
Come arrivare ad Agiostrati
Perdere la nave come i sottoscritti non è mai esperienza raccomandabile. Un buon tempo di coincidenza tra il traghetto e l'arrivo e partenza dell'aereo è sempre una cosa raccomandabile. Nel caso di quest'isola, che ha generalmente bisogno di scegliere Atene come meta d'appoggio, prima di gettarsi nella sua estrema piccolezza e lontananza dal mondo, forse è meglio fermarsi alcuni giorni prima di partire e cominciare a "sentirsi in Grecia" prima di tuffarsi nell'oblio di un'isola di capre e di grandi silenzi.
Idem per chi pensi di raggiungerla via Grecia del nord, via Salonicco e Limnos. Le opzioni le abbiamo raccontate con più dovizia di particolari nella pagina su come arrivare ad Agios Efstratios ma basta cliccare qui sotto per capire immediatamente gli orari delle navi che arrivano sino qui, da dove partono, e quanto costano.
Agiostrati, terra di esilio politico
Ad Agios Efstratios le grinfie dello stato liberista sembrano lontane il giusto, se si ha il coraggio di fregarsene dei suoi (sempre più chimerici) servizi. Ma non è sempre stato così. L’isola fu infatti teatro di esili di dissidenti comunisti durante il regime dei colonnelli, negli anni '70.
Per immergersi in questa storia difficile, non c'è nulla di meglio ad Ai Stratis che visitare l'interessantissimo Museo Della Democrazia. Per non dimenticare i traumi del passato e rimanere sempre all’erta, anche oggi quando i diritti umani sembrano cosa data per scontata. Sempre che una nuova pandemia, o una nuova guerra, non ce li porti via.
Il terremoto la distrusse tutta
Ai strati, tra le mille altre cose che ha da raccontare, ne nasconde una particolarmente dolorosa, una ferita ancora aperta. Come tante altre isole greche, la vecchia Agios Efstratios è stata distrutta completamente da un terremoto nel 1968. Prima di allora, il porticciolo aveva un profilo decisamente caratteristico: un nucleo di case di pietra raggomitolate con fatica, appese alla roccia che protegge il molo principale dai venti di meltemi.
Tutti gli abitanti di Agios Efstratios ricordano il vecchio villaggio con amore e triste nostalgia. Si rammaricano di non averlo ricostruito uguale e lo conservano ancora li, testimone in rovina di un mondo passato. È obbligatorio farci due passi, tra il silenzio e i papaveri. In una chiesa diroccata ci abbiamo anche scoperto decine di teschi!
Le spiagge di Agiostrati
Agios Efstratios ha inspiegabilmente - o forse no - molte spiagge per un'isola delle sue dimensioni: poco meno di una decina, e tutte sulla costa ovest, quella del tramonto. Di norma sono vuote, irraggiungibili eppure aperte: fanno ridiscutere il senso di libertà a cui siamo abituati. Spesso manca la rete cellulare. Nessuna telecamera. Nessuna app richiesta. Nessun ombrellone. Minuti per arrivarci, oppure ore a seconda che si voglia davvero partire all'avventura, muniti di acqua e pronti a tutto come Bear Grylls nel caso nessuno ci ritrovasse più. Di spiagge di Agios Efstratios da raggiungere a piedi ce ne sono solamente due. La prima è quella del porto, scuramente sabbiosa, attrezzata, pulita e tranquilla, e quella appena a nord del villaggio, selvaggia, rocciosa e mai frequentata, nascosta oltre un semplice sentiero. Per godere di tutte le altre spiagge di Agiostrati serve un mezzo da portare con sè da Limnos, meglio decisamente una Jeep o un quad piuttosto che un'utilitaria. La migliore, tra esse, è Agios Dimitrios, onirica visione al termine di una valle infinita. Che splendida avventura la sua conquista!Le conclusioni di Andrea e Katerina
Le poche auto che girano Ai Stratis, il kafeneio, i pescatori con i baffi, e i gatti, i fiori e il silenzio: questa è l’immagine che porto nel cuore e che non mi vuole lasciare quando penso a questa angolo di Grecia così sconosciuto.Durante quel viaggio di pochissimi anni fa, nel mondo vecchio prima del virus che ci ha investito come un malefico tsunami, Agiostrati è come se l'avessimo conosciuta proiettata in avanti. Già allora sapeva di dover cambiare. L'isola sapeva che il presente era un pongo da rimodellare ogni giorno. Ad esempio, stava lottando per diventare la prima isola a rendersi completamente ecologica ed indipendente da carburanti fossili di tutto il Mediterraneo. Non se ne parla più e non sappiamo se ci sia riuscita.
E questo è proprio il punto. Questo scoglio attanagliato al mare è un mondo dove si vive bene anche fuori dal mondo, dove i soldi hanno meno valore di quello che erroneamente gli attribuiamo e dove il fallire non ha importanza. Perchè tanto si ha ancora un'identità a cui aggrapparsi. Mare, famiglia, patria, aiuto reciproco. Una concezione diversa di un altro occidente, che avevamo scordato ma che è dovuta tornare, e che ad Agios Efstratios è sempre stata qui.