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Assyrtiko in pericolo: la sfida per salvare il vino simbolo di Santorini

Vino a Santorini

Il vigneto di Santorini lotta per la sopravvivenza – In cantiere nuovi progetti innovativi

I produttori di vino di Santorini lanciano un allarme sulla sostenibilità del vigneto dell'isola, che sta lentamente ma costantemente declinando. Avvertono che, se non verranno adottate misure, la produzione di uva potrebbe azzerarsi entro il 2042.

La senescenza dei vigneti, la mancanza di giovani agricoltori, l'edilizia incontrollata e il cambiamento climatico osservato negli ultimi anni nella regione mediterranea costiera hanno messo in grave difficoltà il vigneto di Santorini, che lotta per la sua sopravvivenza.

Il vigneto di Santorini si estende su 10.000 stremmi (circa 1.000 ettari), con la varietà Assyrtiko che rappresenta l'80% della coltivazione. Sebbene i vini a denominazione di origine protetta (DOP) di Santorini siano tra i più pregiati e abbiano conquistato i mercati internazionali, il settore primario su cui si basa l'industria vinicola dell'isola sembra essere in bilico, secondo i produttori locali.

"Anche se la situazione appare cupa, siamo ottimisti e lotteremo per la sopravvivenza del nostro vigneto", afferma Petros Vamvakousis, presidente dell'Associazione dei Produttori di vino di Santorini.

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Le tre principali sfide

Vamvakousis identifica tre principali fattori che aggravano la situazione e mettono a rischio la sostenibilità del vigneto di Santorini:

  1. Senescenza dei vigneti: "L'età media delle piante è attualmente di circa 60-70 anni. A questa età, le piante hanno superato la loro fase produttiva e funzionano in modo limitato, il che porta a basse rese per stremma", spiega Vamvakousis.

  2. Cambiamento climatico: La mancanza di precipitazioni sta influenzando negativamente la produzione.

  3. Mancanza di giovani agricoltori: "Non siamo riusciti a motivare i giovani a intraprendere questa professione. Dovremmo offrire borse di studio per la formazione o istituire un istituto tecnico per l'enologia e la viticoltura sull'isola, dato che possediamo questa importante varietà, l'Assyrtiko, che cerchiamo di salvare", sottolinea Vamvakousis.

"SOS per l'acqua"

L'Associazione dei Produttori di Vino di Santorini, fondata nel 2023 con la partecipazione di 13 dei 18 produttori dell'isola (attualmente 10 membri attivi), sta collaborando con università e istituti di ricerca per applicare nuove tecnologie e studi nella viticoltura al fine di invertire la tendenza negativa.

"Senza acqua non abbiamo futuro, e sembra improbabile che torneremo ai tempi in cui pioveva come nelle decadi passate. Secondo il nostro modello matematico, la produzione di uva potrebbe azzerarsi entro il 2042. Inoltre, gli ultimi due congressi dell'Associazione dei Produttori di Vino Greci hanno evidenziato che entro il 2060 la flora delle regioni costiere del Mediterraneo cambierà radicalmente, mettendo a rischio non solo la vite di Santorini ma anche molte altre coltivazioni in zone soggette a desertificazione", afferma Vamvakousis.

Nuovi progetti innovativi in cantiere

Attualmente, è stata creata una sottocommissione all'interno dell'Associazione, denominata "SOS per l'acqua", che lavora intensamente per trovare soluzioni per l'approvvigionamento idrico dei vigneti. L'obiettivo non è trasformare la coltivazione da secca a irrigua, ma utilizzare l'acqua durante l'inverno.

In questa direzione, è stato preparato un dossier da presentare nell'ambito della Misura 16 ("Cooperazione" tra enti), per un ambizioso progetto che prevede il trattamento delle acque reflue per reintrodurle nella coltivazione.

"Non è una novità: altri paesi, come la Spagna, lo fanno da oltre 23 anni. Nel nostro caso, l'Associazione, in collaborazione con il servizio locale di approvvigionamento idrico e fognario e l'Università Aristotele di Salonicco, con l'aiuto del professor Stefanos Koundouras, svilupperà un programma su come utilizzare l'acqua disponibile, con quali metodi e in quali vigneti, e analizzerà la fisiologia delle piante e dei frutti", conclude Vamvakousis.

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