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Chalki

Chalki

Chalki è una Grecia diversa, tutta colore e niente auto

Le luci delle case si specchiano nel mare calmo. I profumi della cucina greca e la musica delle radio si diffondono nell’aria tersa. Così, in serena armonia, inzia anche questo viaggio.

Chalki Grecia

Così si presenta Chalki dal mare

Chalki, (anche scritta Halki o Calchi) si trova tra Rodi e Tilos, in un angolo di Dodecaneso spesso ignorato: fatto, questo, che a Chalki non sembra fare danni né sicuramente dispiacere troppo.
La sua forza è la tranquillità. Chalki è proprio uno di quei luoghi dove il tempo scorre a modo proprio e assume traiettorie che non avresti mai considerato prima di essere sul posto. L’orologio è un orpello inutile, così come i mezzi a motore. Basta poco per accorgersene: scendi dalla nave, fai un salto in camera, posa le valigie, una doccia, fai un respiro. Ma soprattutto riconquista il tuo tempo.
Plasmalo. Puoi farlo perchè è tutto a portata di mano, di una facile passeggiata. E in più, tutto dannatamente bello.
Il porticciolo, unico paesino dell’isola, è la definizione della pittoricità, un affresco in scala cittadina.
Dimentica le Cicladi e le loro casupole bianche. Chalki è il trionfo del colore, del pastello, della tinta forte, dell’emozione cromatica.

isola di Chalki Dodecaneso

Il lungomare di Chalki

Chalki è cromoterapia!

E il colore ovviamente influenza lo stato d’animo, lo eccita, lo guida verso uno stare bene che si paventa chiaramente sin dalle prime ore di permanenza sull’isola. La cromoterapia rimbalza e trova guarigione in questo specchio di mare che grida allo scandalo da quanto è turchese e trasparente, dove non serve correre lontano o stressarsi alla ricerca della migliore spiaggia. Il meglio è qui e ora, subito a disposizione e appagante come non mai. Basta lasciare la maglietta sul molo e tuffarsi, un gesto senza tempo appunto, l’unico significato per riempire una vacanza.

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L'isola delle spugne di mare

A livello di paesaggio, Chalki è una delle isole più aride ed assolate in cui io sia mai stato. Sicuramente il candore della roccia, una volta a contatto con il mare, aiuta a creare l’eccezionale colorazione che assume l’acqua per l’intero perimetro dell’isola: i fondali che la circondano erano un tempo tra i più ricchi del Mediterraneo di spugne marine: Chalki era la quinta località per produzione di tutta la Grecia, dietro Kalymnos, Lipsi, Symi e Hydra. L’epilogo lo conosciamo: è una storia recente comune a tutto il Dodecaneso. Purtroppo una volta finita l’industria e svuotato il mare, gli abitanti sono stati forzati ad emigrare e lo hanno fatto in massa partendo per la Florida. Oggi, dei 3000 isolani che popolavano Chalki durante il periodo più florido, ne sono rimasti solamente 400. La storia insegna a non abusare mai del proprio territorio. Impareremo mai l’amara lezione?

traghetti per halki

Le spiagge di Chalki: calette da sogno

Le spiagge sono poche e di primo acchito possono sembrare abbastanza mediocri, almeno se paragonate alle isole vicine di Tilos e Rodi. Ma invece no.
Basta prendere Pondamos che dista circa 10 minuti a piedi da Emborio. Si tratta dell'unica spiaggia sabbiosa dell'isola, è poco profonda e adatta ai bambini. Si dice che la sabbia venga mangiata dal mare alcuni inverni, ma poi la sabbia nuova viene raccolta da Rodi per la prossima stagione. Qui c'è una taverna e sedie a sdraio e ombrelloni in affitto, ed è un luogo bellissimo!

La spiaggia di Ftenagia, l'altra più famosa, è una piccola spiaggia a sud di Emborio.Una caletta composta da ciottoli mescolati con un po 'di sabbia, come piace a noi. Come spiaggia, Ftenagia non ha molto da raccontare, ma l'acqua turchese e cristallina è estremamente invitante, e quando abbiamo voglia di fare snorkeling, è inutile chiedere di meglio. Anche qui c'è una taverna, tra l'altro con una posizione dorata, si può mangiare direttamente in acqua un'insalata greca. Ci vogliono circa 15 minuti a piedi da Emborio a Ftenagia.

Ce ne sono altre? Certo, descritte nella pagina tutta dedicata alle cristalline spiagge di Chalki!

© Testo: Andrea Pelizzatti - © Foto: Katerina Pouliaki