Lesbo, il terremoto visto da vicino
Bellezza squarciata
Cominciamo con la cronaca. L’isola di Lesbo il 13 giugno 2017 è stata colpita da una forte scossa di terremoto: 6.3 della scala Richter. Solo l’ultimo in ordine temporale di una serie di terremoti. Quella vissuta sulla linea di confine tra Grecia e Turchia, infatti, è stata davvero una primavera instabile sul fronte “tellurico” purtroppo. Tanto che un mese dopo le scosse sono tornate a colpire anche Kos, con intensità lievemente maggiore ma che per fortuna non ha creato danni troppo rilevanti. Ne parleremo presto in un articolo apposta.
Siamo stati a Lesbo due settimane dopo il terremoto
Il caso ha voluto che io e Katerina avessimo un biglietto per Lesbo solo due settimane dopo la scossa. Quale miglior occasione per raccontare la verità sul nostro sito! Tanto, chi si fida più dei giornali mainstream (i nomi li sapete bene)? Ormai, tra terrorismo mediatico e propaganda alle idee imperialiste dei loro editori, null’altro sanno fare. Eravamo certi, sentiti i nostri contatti a Mytilini, che i giornalisti avessero dipinto una realtà molto più tragica di quella che si è vista sul campo. E così è stato.
Lesbo non ha subito danni generalizzati
Per fortuna è tutto molto confortante. Per un viaggiatore, un turista qualsiasi, non ci sarà modo a Lesbo di venire a contatto con le macerie, a meno di non volerlo fortemente. Addirittura, se per assurdo avessimo vissuto in una campana di vetro e fossimo arrivati qui ignari dei fatti, non saremmo nemmeno venuti a conoscenza del terremoto. E poi gli stessi giornali parlano anche di Chio: e qui i danni sono stati meno che zero, per fortuna. Fake news insomma.
L’unico villaggio colpito è stato quello di Vrysa
Ma allora questo terremoto che danni ha fatto? Un solo villaggio è stato colpito, il centro messo al tappeto come dopo un gancio letale di Mike Tyson. Vrysa (questo il suo nome, qui lo troverete su Google Maps) si trova nell’immediato entroterra (5km) di Vatera, una delle più belle e lunghe spiagge di Lesbo. Questa è una zona dell’isola remota e per fortuna poco popolata, cosa che ha aiutato a mantenere bassissimo il numero delle vittime. Che ammonta a solo una: una anziana signora che ha purtroppo perso la vita.
Vrysa è un paese per nulla turistico e senza questo terremoto di Lesbo nessuno ne avrebbe sentito parlare. A parte i nemmeno 200 abitanti in pianta stabile, che oggi Vrysa piangono un villaggio fantasma, quello dove sono cresciuti. Per fortuna i senza casa sono davvero pochi: la maggior parte dei danneggiati ha trovato alloggio presso parenti e amici.
Le zone turistiche di Lesbo sono intatte
Per il poco che possa consolare di fronte a danni così severi per la piccola comunità di Vrysa, non ci sono state conseguenze alcune in nessun’altra parte di Lesbo. Nemmeno nella vicina Vatera alberghi, hotel e studios sono stati danneggiati, neppure minimamente. Figurarsi nei veri fulcri del turismo sull´ isola come Skala Eresou o Petra o Molyvos, tutti a quasi 100km di distanza da Vrysa. Stesso discorso anche per la la capitale Mytilini, che si trova invece a circa 50km dal paese.
Case vecchie e non antisismiche
Perché cosi pochi danni? Senza dubbio perché il terremoto è andato ad impattare un nucleo di case antiche e in alcuni casi di oltre 100 anni fa. Non possiamo dimenticare che la terra è in perenne movimento, e che i nostri antenati, a Vrysa come ad Amatrice, non avevano purtroppo le competenze tecniche e architettoniche necessarie per contrastare Madre Natura.