Esploriamo Paros
Un cerchio quasi perfetto di 60km.
Tanto ha deciso di tracciare le proprie linee il compasso, per delimitare il perimetro che racchiude le cose da scoprire di un’isola bella tra le belle.
PARIKÍA E NAOUSSA
Credo sia obbligatorio cominciare l’esplorazione da Parikia, il capoluogo, dove inevitabilmente sbarcherete dal traghetto. Protagonista è un molo arioso, non costretto dalla natura a doversi stringere tra mare e terra. Parikia è costruita in pianura, e il terreno dietro di lei lievita solo dolcemente verso le montagne, lasciando tutto lo spazio per una cittadina moderna ed allegra, cosmopolita e molto divertente.
Il molo su cui sbarcherete è l’interscambio di tutti i traghetti, subito iconizzato da un tipico mulino a vento. Un continuo via vai di zaini in spalla. Mi piace fantasticare su dove la gente è diretta o proviene, e sognare di essere parte del loro viaggio, magari seduto nel primo caffè a gustare un frappuccino ghiacciato.
Parikía, sul lato di un’ampia e soleggiata baia, è anche la località in cui preferisco alloggiare. Quella che rende più facile godere appieno di tutte le possibilità che Paros offre, senza compromessi. Quella dove toccare la storia sulle mura veneziane, dove godere del tramonto più bello delle Cicladi (si, per me batte anche Santorini!) e dove sentirsi pienamente parte di una Grecia giovane e proiettata nel futuro.
E poi scende la notte, quando questa cittadina dà il meglio di sé: luci, fast food, club, pubs, musica, risate, flirt, e gli amici più veri. Parikia ti avvolge e non vorrei lasciarla per nulla al mondo, e ogni volta che devo farlo è sempre la stessa dolorosa storia.
Naoussa è la vera attrazione turistica dell’isola e devo concederle merito, è uno dei posti più pittoreschi che conosco in tutto il Mediterraneo. Tanto spettacolare da essere irreale, uno straboccare di sedie e tavolini colorati in riva al mare, stampati in faccia a un villaggio da pescatori che più “da pescatori” non potrebbe essere. L’anima vera, autentica, greca, si fa ombra e lascia spazio allo stile, alla cucina, alle boutique, ai cocktail bar. Naoussa brulica di gente, di stranieri, e per una volta è bello viverla così, anche se solo per qualche ora, rigenerante come la gioventù.
LA COSTA EST E IL SUD
Oltre Naoussa, la campagna diventa nuovamente protagonista, insieme a un territorio un po’ troppo mangiato dal real estate e dalla troppe case vacanza e villette costruite, penso soprattutto a Santa Maria e Ambelas, sulla costa che ormai guarda Naxos e l’oriente.
Viaggiare su questo lato di costa è sempre divertente. La strada è veloce, nervosa, mai troppo curvosa né trafficata, e si ha la fortuna di incrociare spiagge e paesini interessanti in quantità.
La zona che offre di più, è probabilmente quella di Marpissa e il suo porto, Piso Livadi.
Marpissa è incredibilmente amabile. Un vero villaggio cicladico moderno, senza fronzoli ma con architettura tipica, tre mulini a vento e un dedalo di vicoli dolcissimi. Si vede subito che è abitata tutto l’anno, e che gli abitanti del luogo hanno gusto e conoscenza della tradizione. Molti di essi lavorano 2km più in basso, sul mare, dove si trova la bella, turistica ma non esagerata Piso Livadi. Scenografica e marinara. Raccomandatissimo fermarsi una sera a cena sul posto.
Si scende poi verso sud, Paros diventa più selvaggia, remota, ed esclusiva, incontrerete molte ville di lusso private, sulle quali il governo prova sempre a contrastare l’evasione, con i soliti scarsi risultati. Siamo a Drios, Tripiti, e il mare è eccellente. La luce domina e rende il bouquet di color dell’acqua ancora più esaltante.
Ormai si entra nell’orbita di Antiparos, che si vede nitida all’orizzonte e che ci accompagnerà alla nostra sinistra sino al ritorno a Parikía.
É tempo di fare la conoscenza della bella Alyki, una cittadina estiva e vacanziera quasi nascosta tra una successione di spiagge fantastiche. Simile a Piso Livadi, ma un pochino più estesa, ugualmente gradevole.
L’ultimo sforzo, ci porta in un baleno alla base, passando per il piccolo porto di Pounda, nulla più che un attracco di cemento, dove parte la navetta per Antiparos. Oltrepassata la magnifica baia di Parasporos, il cerchio è chiuso, ecco nuovamente Parikía. Si è costeggiato 60 km di meraviglia, e lasciato da parte l’ultima tappa, questa volta lontano dal mare, una piccola deviazione verso l’entroterra.
LEFKES
Non si può infatti lasciare Paros senza una passeggiata tra i vicoli di Lefkes, il villaggio tradizionale per eccellenza. Immerso nel verde della campagna, un posto dove ascoltare il canto del gallo e dove toccare con mano la gentilezza dei suoi abitanti. Non sarà raro imbattersi in gruppi di persone che studiano teatro nelle antiche stradine, o che magari si rilassano con lo yoga per conoscere meglio il proprio corpo. Ecco, Lefkes è un elisir per il corpo e per lo spirito. Un corroborante antidoto alle miserie della vita moderna.