Anafi
Anafi, Grecia: mistero notturno.
A solo un piccolo passo da Santorini, o meglio a poco meno di due ore di traghetto da questa, scintilla candida e sconosciuta la Chora di Anafi. Un'isola che è ancora oggi un mistero quasi inesplorato. Oggi la andremo a conoscere insieme, e sarà un viaggio diverso dagli altri.
Anafi è un mistero, forse l'ultimo in un mondo che ha perso il gusto di permetterseli. Ormai appare tutto subito. Chiusi in casa per la quarantena da coronavirus abbiamo viaggiato virtualmente, fatto tour dei posti in cui avremmo voluto andare accontentandoci del mondo pixellato di Android e davanti allo schermo abbiamo perso forse per sempre il brivido segreto della sorpresa, dell'ignoto.
Che esplosione di meraviglia abbiamo provato la prima volta ad Anafi, anni fa. Non ne sapevamo nulla e la nave, lenta, sporca e in clamoroso ritardo ci aveva catapultato in questa terra di nessuno alle 3 di notte. Nessuno ad aspettarci, una voglia infinita di sbattersi a dormire, un pulmino vecchio come il cucco in attesa di portarci al villaggio e quel briciolo di tensione per aver capito di essere capitati in un posto diverso, più selvaggio degli altri, meno turistico, molto più rustico.
Trovato un angolino per la notte da Pelagos, ancora oggi i nostri amici più cari sull'isola, la mattina il mistero si trasformava in delizia. Linee di bianco, intrecciate con il blu dell'Egeo e sfumate nel celeste del cielo erano tutto intorno a noi. Avvolta nella sua purezza di architettura cicladica, Anafi era pronta a raccontarci chi era, donarci le sue spiagge, e sciogliere ogni enigma.
Come arrivare ad Anafi
Ci vuole voglia, per arrivare ad Anafi. Pianificare aerei e traghetti, combinare giorni e notti, non aver paura di perdere le coincidenze e sperare che vada tutto bene.
Santorini è l'isola greca con aeroporto e voli diretti per l'Italia più vicina ad Anafi. Consigliamo a tutti di passare di qui, prima e dopo, anche semplicemente per provare alcune ore l'immenso contrasto tra due mondi così vicini, diventati improvvisamente così lontani. A seconda degli aerei, però, a volte potrebbe venire comodo allungare il viaggio e partire invece da Atene. Con un vantaggio, quello di evitarsi la parte notturna: la nave da Santorini, infatti, proviene proprio da Atene (Pireo), col risultato che se per raggiungere Anafi da Santorini ci si deve imbarcare all'una e mezza di notte, da Atene la partenza è prevista alle 17, in tempo per cenare in nave, prendere l'ultimo sole della giornata sul ponte, e leggere alcune pagine di un buon libro.
Per arrivare ad Anafi di giorno c'è solo un'opzione. Una nave locale, che non proviene da Atene ma dall'isola di Syros, il capoluogo delle cicladi. La si prende a Santorini e raggiunge l'isola due volte la settimana, fermando nel tardo pomeriggio. Poi si ferma "a dormire" e ritorna a Santorini lasciando Agios Nikolaos, il porto di Anafi, alle 7 del mattino seguente.
Non è finita qui: ci sono anche Folegandros, Naxos, Paros, Ios. Proseguiremo nella pagina dedicata a come arrivare ad Anafi il discorso su queste tratte secondarie di traghetti alternativi - che toccano anche Creta, Rodi e Karpathos - e scopriremo i loro prezzi e quando di solito ne vengono pubblicati gli orari.
Mappa di Anafi
La mappa di Anafi qui sotto mostra chiaramente un paio di cose. L'isola è minuscola: per fare qualche raffronto con altre località più conosciute da noi italiani, Anafi è più grande di Koufonissi ma più piccola di Mykonos, e più o meno delle stesse dimensioni di Paxos. Ciò comporta anche che tutto sia facilmente alla portata di mano, e che l'umanità dell'isola si concentri tutta in un raggio di 5 km al massimo.
La parte nord di Anafi è disabitata, puntellata solo di casupole di pastori, che lavorano i campi di giorno e la sera fanno ritorno a casa alla chora. La strada che costeggia la parte sud dell'isola conduce al sacro monastero di Kalmiotissa. e anche se breve, è troppo fatta a saliscendi per essere affrontata da tutti in bici, a meno di non essere ben allenati.
Anafi spiagge
Svegliarsi alle 3 del mattino, imbarcarsi nel cuore della notte, ritrovarsi umidi e spaventati sul molo è un prezzo ridicolo da pagare se paragnato alla ricompensa del mare di Anafi. Le spiagge di Anafi sono spettacolari. Anche in tempi non sospetti, sono sempre state il top per garantire distanziamento sociale e comunione con tutti gli elementi della natura, ma andiamo con ordine.
- Una prima cosa bella a loro riguardo è per la maggior parte, sono esposte a sud. Garanzia di poco vento, mare calmo, fondale basso e degradante.
- La seconda è ci sono pure delle spiagge a nord e sono dei veri gioielli: anche per i nudisti
- Le spiagge di Anafi non sono mai attrezzate, qui è la libertà che conta
- A Roukounas Beach è tollerato e praticato il campeggio libero
- Le spiagge di Anafi sono spesso vicine tra loro, una in successione all'altra lungo l'unica strada principale
- Le principali sono raggiunte dal piccolo autobus locale.
- Sabbia dorata e mare cristallino sono regola assoluta
Circondata da così tanto,mare, Anafi è davvero uno di quei posti in cui ci si sente piccoli puntini, persi nell'immenso azzurro. Non sono tanti in Europa luoghi del genere, e se per caso capitaste nel nostro soggiorno, una di queste spiagge è diventata il quadro principale, decoro d'arredo principale del salotto di casa. Quale? Sveleremo questo piccolo ed insignificante mistero nella pagina di Grecia Mia dedicata a tutte le spiagge di Anafi. Li sono raccontate una ad una, vedendo pure come arrivarci e se hanno taverne dove fermarsi a mangiare tra un tuffo e l'altro.
Dove dormire ad Anafi: al porto o a Chora?
Soli di fronte all'enorme distesa azzurra del mare, il primo contatto con Anafi è sempre quello con Agios Nikolaos. dove attraccano i traghetti. Un porticciolo strano, che di giorno praticamente non vede mai una nave, agosto compreso. Tanto che sembra un villaggio quasi inutile, in pieno sole, con il suo molo deserto, l'unico bancomat, i pescatori che fanno la siesta, la marina che ne ha stravolto l'identità e solo il tempo saprà dirci che significato avrà portato per l'isola.
Un villaggio vero e proprio Agios Nikolaos in effetti non lo è, e sarebbe meglio definirlo un "luogo", ma uno di quelli che ha saputo grondare fascino salmastro da ogni onda che si infrangeva sulla risacca. Questa era Anafi per noi, nella sua parte di sotto, quella che toccava l'acqua e te la restituiva fino a farti sentire mezzo uomo e mezzo pesce. Era un niente di porticciolo che sapeva riassumere tutto. Con la sua bella spiaggia, così essenziale che non c'era bisogno di altro, e al massimo, la completavi con la passeggiata per Klisidi, per non farsi mancare nulla. Se ci arrivavi presto, era solo tua. Poi scendeva qualche greco. Oggi la spiaggia è sparita, il suo panorama ostruito dai massi. C'è la marina, utile, farà vivere Anafi a chi prima non avrebbe pensato di ormeggiarc. Ci abitueremo, come abbiamo fatto per la via Gluck. Torneremo lo stesso, anche se preferivamo la vecchia Agios Nikolaos carina per la sua selvaggia manchevolezza di navi e comodità. Tutto sommato, è ancora un ottimo posto per fermarsi a dormire ad Anafi, per vedere lassù le luci della chora come una costellazione a cui agognare. E appunto, la maggioranza dei turisti proprio lassù si dirige.
La nostra scelta di hotel ad Anafi
Il fulcro di tutto su quest'isola è infatti la Chora, un vero nido d’aquila. Con i suoi 400 metri quasi a picco sul mare, è più alta che la rocca di Gibilterra, così ci hanno raccontato da subito con orgoglio gli anafioti. Da quassù si scrutano le navi, si cerca qualche battello all'orizzonte - che però non appare mai - e ci si ferma in uno dei tanti studios e appartamenti tradizionali, quasi sempre dal tetto a semibotte come si usa qui e a Santorini.
Alla Chora si sbrigano le gioie quotidiane, la spesa, il pranzo, il piccolo shopping.. si sale al Kastro per il tramonto tra le bandiere dell'AEK Atene (Anafi è roccaforte AEK, per chi si interessasse di calcio) e si ricorda ciò che era prima del turismo: un paesotto delle tradizioni contadine che non ha molta voglia di cambiare.
Questo è tutto. Ad Anafi non ci sono altri villaggi, e al massimo ci sono alcune case vacanza appena fuori dalle spiagge, specie verso Roukounas, la "principale". Appartamenti che vanno bene a chi desidera trovarsi fuori dal mondo appena cala il sole. Studios dove il silenzio e l’ineluttabilità di non potersi muovere paralizzano, e al contempo affascinano.
Cosa comprare ad Anafi
Anafi non è propriamente Santorini, dove si può acquistare tutto quello che si può immaginare di voler comprare durante una vacanza in Grecia. Pacchianate come opere d'arte, quadri come gioielleria, calamite per il frigorifero, biccherini. Ecco, ad Anafi possiamo scordarci tutto questo. Ad Anafi non si produce nulla, se non un pò di miele, e ortaggi di stagione nei pochi orti rimasti. Ad Anafi, per inquadrarla ancora meglio, non ci sono nemmeno (o quasi) piccoli negozietti dove indugiare la sera nella classica passeggiata dopo cena.
Si potranno però acquistare alcuni interessanti libri locali, come la storia degli esiliati e dei confinati sull'isola, e per il resto, quello che conta è come Anafi sia in grado di ispirare cose belle. Come ad esempio i sandali bassi ANAFI di Monimou Design, creati proprio dopo una vacanza sull'isola!
Come muoversi e quanto fermarsi ad Anafi
Ad Anafi ci si potrebbe voler fermare tanto, e non solo perchè le navi ti intrappolano con orari assassini e frequenze che nemmeno ai tempi del Covid-19. La verità è che quando si arriva qua e si scopre l'euforica bellezza del non c'è nulla da fare, un giorno tira l'altro. Sveglia, colazione, spiaggia, sonnellino, cena, nanna. Il minimo è quindi godersela 3 o 4 giorni, anche perchè... chi ha voglia di imbarcarsi per andare via alle 5 del mattino!
Quanto al come muoversi ad Anafi, anche in questo caso è libertà assoluta. Il bus, accontentandosi, va bene. Per i più numerosi e le famiglie, ma anche per quelli che devono vedere tutte le spiagge comprese quella parte nord, la macchina a noleggio è necessaria. Per gli altri va bene il motorino. A noi è pure capitato si rompesse poco prima del Monastero di Zoodochos Pigi, telefono con batteria scarica, e via di camminata per 9 km sino a ritornare alla Chora a piedi...
Il Panigirio del 7 settembre
La più grande festa di Anafi ha luogo nel Monastero di Kalamiotissa il 7 e 8 Settembre.
L’icona della Madonna viene trasferita dagli abitanti fino alla cima di Kalamos, nel vecchio Monastero, dove segue una festa e una cerimonia che durano letteralmente tutta la notte. Infatti il mattino seguente l’icona viene riportata al suo posto, e non prima che sia alba inoltrata. Quando stanchi ma felici, il letto attende amico ogni festaiolo.
Le opinioni finali di Andrea e Katerina
Basta poco per capire che il glamour e le stellette di Santorini non appartengono per nulla alla dimensione di quest’isola. Che potrebbe attirare più turisti, ma che sembra non sentirsela. Anafi non si vende facilmente, non fa nulla per attrarre le folle.
Anafi tiene per sé le sue magnifiche spiagge, la sua cucina, le sue tradizioni e il suo vento. Eppure, chi visita Santorini senza la sua controparte meridionale perde davvero qualcosa di sostanziale: un piccolo segreto di tranquillità e semplicità, reso magnifico dal suo sole e dal suo mare, limpido e solitario.
Anafi è insomma un insieme di architettura cicladica è al top, la quiete anche. Rustica e ancora “come una volta”, e un mare a dir poco eccellente. Ingorda.