Cosa vedere a Donoussa
Un solo villaggio e tanti colori
Il porto si chiama Stavros e ovviamente è l’unico luogo abitato.
Si raccoglie intorno a una chiesa al fondo di una piacevolissima baia. Solare e aperta come a voler accogliere il viaggiatore, uno spettacolare porto naturale. Immediatamente a ridosso del porticciolo incontriamo il lungomare, e poi qualche taverna, un’agenzia viaggi, alcuni negozi di souvenir, e una decina scarsa di pensioncine.
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Stavros è immutata da sempre
Aggiungiamo una bellissima spiaggia di sabbia perfetta anche per bambini, pronta all’uso, e il quadro è completo.
Se Stavros è la Grecia in miniatura, possiamo tranquillamente affermare che Donoussa è il manifesto dell’insularità!
Noterete ancora molta campagna, molta vita rurale, proprio in centro. Galline che corrono qua e là, stradine rustiche e i consueti gatti che si godono il sole e la vita lenta del mediterraneo. Vi colpirà il silenzio, ma soprattutto il tramonto la sera, quando è tutto così ovattato che sembra ogni soffio di vita voglia spegnersi.
La mattina, invece, è tutto uno scendere giù al mare. Anche i greci, loro che il bagno non lo fanno mai, si trovano in taverna sul lungomare per un caffè e una partita a tavli, il mitico backgammon greco. Noi invece schiavi della tecnologia a far colazione con l’ipad, ma tant’è. E poi, tutti in spiaggia o a camminare.
Oltre il paese c'è Mersini
Una passeggiata, lunga, quasi infinita, la merita anche il villaggio di Mersini, una bomba esplosa in faccia per i più urbani tra noi. Qui davvero la vita ancora scorre immutata secondo i canoni contadini di una volta, di sempre.
Questo villaggio esiste, e a queste latitudini si tratta di una vera benedizione, perché vi sgorga una fonte d’acqua. Donoussa è l’unica delle Piccole Cicladi ad avere acqua potabile a disposizione senza doverla importare da Atene. Dovete sapere anche che a Mersini si trova una delle taverne più spettacolari di tutte le isole greche. Vi verranno a prendere in centro con il loro furgone se vorrete pranzare o cenare da loro. La vista è immensa, perchè il paesino si trova in posizione molto aerea. Sarebbe un peccato capitale perdersi questa esperienza una volta aver viaggiato sino alla parte nascoasta del Mediterraneo, sino a Donoussa.
E poi c'è Kalotaritissa, dove finisce il mondo
L’isola non finisce a Mersini. Ci sono inoltre altre piccole frazioni sparse per l’entroterra, più un gruppuscolo di case sparse che altro, Messaria e Troulos. Quella da visitare è però Kalotaritissa, il più carino e che ha anche un ristorantino aperto solo in estate e una bella spiaggia di ciottoli. Oltre ad asini e galline naturalmente. Una sola signora, eroica, abita qui tutto l’anno, 10 chilometri lontana dal paese, dalla socialità, dai negozi e dai parenti.
Ama il suo piccolo mondo, e noi capiamo che si fa presto, ad innamorarsi di Donoussa.
Un sentiero magico
Si può arrivare a Kalotaritissa lungo la strada asfaltata che fa il periplo dell’isola ma anche a piedi lungo l’unico sentiero, il numero 1, che parte dal centro e che taglia tutta Donoussa scollinando una montagnetta di 230m di altitudine, il Monte Papas. È una camminata di circa 1 ora, o poco più, assolutamente gradevole e adatta a tutti. Un’idea non convenzionale è quella di mettere nella sacca una pila frontale e percorrerla la notte, sotto la luna e sotto le stelle. Cose che solo in Grecia…