
Monasteri delle Meteore e orari di apertura
Basta anche una giornata
Tutti vicini tra loro, collegati da una buona strada asfaltata.

E’ facile muoversi tra di essi per visitarli in successione, ma è spesso meno facile salire ed entrarvi, dato che gli orari di apertura non combaciano e alcuni giorni della settimana rimangono chiusi, alternandosi tra loro. In più, serve prepararsi mentalmente a dover salire un bel numero di gradini. La struttura costruttiva è simile per tutti, e tutti hanno un affascinante Katholikon (universale), ossia una chiesa principale a cui sono costruite intorno tutte le dipendenze del convento. Quelli più importanti permettono di visitare un museo, e naturalmente l’ingresso è sempre gratuito.
Un viaggio da queste parti non significa solo chiese, e la vista sulla pianura e le campagne intorno a Kalambaka è, scusate il temine inflazionato, a dir poco mozzafiato. Gli occhi volano liberi sino a fermasi sulla barriera dei monti che separano Grecia e Albania, all’orizzonte, ma ben nitidi.
Per cui piace sottolineare che non necessariamente serve entrare nei monasteri per diventare complici della magia del luogo: anche con un fugace sguardo da sotto, la soddisfazione è totale.
L’ambiente circostante, la forma delle rocce, il silenzio, i panorami, sono davvero alieni e stranianti. Mistici anche loro, e non potrebbe essere altrimenti.

CONOSCIAMOLI UNO PER UNO
Ogni visita che si rispetti deve includere tempo da dedicare al Sacro Monastero della Grande Meteora, il più grande, famoso e visitato di tutti. Il suo nome ufficiale è “della Trasfigurazione di Gesù”, e le sue origini sono datate intorno al 1300. Grazie a lui, si può dire, inizia la creazione del cluster mistico delle Sacre Meteore.
Conservato benissimo, si raggiunge con una facile scalinata di qualche centinaio di scalini, meno di dieci minuti. I monaci nei tempi antichi hanno sempre preferito la scorciatoia di farsi issare via carrucola, chiusi in corde di iuta. Oltre ad antichi testi, e curiosità varie sulla storia di questo luogo, c’è la possibilità di visitare antiche tavolate, refettori, forni e celle di preghiera.
Il Sacro Monastero di Vaarlam non è il più antico, risalendo solamente alla metà del 1500, ma è il secondo più grande ed è molto armonioso. Per fare due chiacchiere è ideale, dato che è il secondo più popolato da monaci dopo quello della Trasfigurazione di Gesù. Da non perdere alcuni fantastici affreschi del ‘600.


Il Sacro Monastero di Roussanou è uno dei più facilmente accessibili, ed è stato decisamente danneggiato nella seconda guerra mondiale. Prende il nome da quello che si ritiene essere il primo eremita ad essersi insediato sulla sua cima, e a noi piace molto, anche se è spesso poco considerato. La sua forma architettonica e il suo stile tipico della Grecia del Nord gli danno un’aura di autenticità tutta sua.
Che il Sacro Monastero di Santo Stefano sia forse il più bello? Difficile rispondere con obiettività, ma sicuramente visto da fuori la sua imponenza e la sua scenograficità sono imponenti e gli fanno guadagnare rispetto. Questo monastero è anche il più alla portata di tutti, visto che solo uno stretto ponticello lo separa dalla strada principale e non saranno mai richiesti faticosi scalini.
Il Sacro Monastero della Trinità è invece forse quello più complicato da raggiungere, ma non serve assolutamente essere climbers per assaggiarne la vetta. Si scende prima ai piedi della roccia verticale che lo ospita, poi è il turno di confrontarsi con un’eccitante scalinata di circa 150 scalini. Non stupisce abbia ospitato alcune scene di un famoso film di James Bond!
Il Sacro Monastero di San Nicola Anapfasas, infine, è il primo che si incontra sulla strada da Kalambaka, perfetto per immergersi nel mood ascetico del viaggio. E’ sicuramenente iconico, fotografico, con la muraglia di roccia che lo comprime tra pietra e cielo, e non mancherà di ispirarvi alla riflessione e alla trascendenza delle cose.