Esploriamo Tinos
In giro per Tinos
Non sempre sono le dimensioni a fare la differenza.
É un caso che certamente si applica a Tinos, isola piccolina ma dal cuore grande e dalla grande storia, con incredibilmelte molte cose da fare e da vedere, un luogo dove mescolarsi alla vita ellenica più genuina e dove capire cos’è la Grecia, a tutto tondo.
Per chiudere il cerchio non c’è quindi solo la curiosità di scoprire i 50 e più villaggi e paesini tradizionali, oppure la sua cucina, così peculiare. Ad esempio c’è anche la voglia di immergersi nella sua spiritualità. Basta farlo a Tinos Città, il capoluogo, una cittadina che vive in funzione di una delle icone più importanti dell’Ortodossia, venerata nella cattedrale più sacra della nazione, celebrata quasi con isteria ogni 15 Agosto. Impossibile non restare colpiti dai tanti pellegrini che, solo per vederla, sudano e strisciano su per una ripida salita, chini sulle ginocchia su una lingua di asfalto a loro dedicata.
Tinos Città non è bellissima per il resto, ma non importa, dato che è la Grecia giusta, quella dei contrasti, che bussa alla porta del viaggiatore. Il lungomare, chiuso al traffico nelle sere d’estate, è confusionario, brillante di insegne e lampadine, nervoso di avvenimenti, ed è dove passerete quasi tutto il vostro tempo. Dietro ad esso, quartieri mai toccati dai turisti, pieni di forni, concessionari, commercio, miserie e nobiltà. Ecco cosa vuol dire essere greci nel 2014. La vita popolare, tra negozi e chiacchiere, il bello di questa cittadina così verace.
“Colombaie, amore e cesti intrecciati”
IL SUD-OVEST TRA MARMO E PESCE
Fuori dal centro, avrete bisogno di almeno 2-3 giorni per godere appieno di tutte le potenzialità dell’isola. Facciamo un giro.
Seguendo verso ovest la costa sud, si incontra subito Kionia, famosa per la sua spiaggia lunga e sabbiosa, il quartiere estivo per eccellenza. Più che un classico villaggio snaturato dal turismo e quindi un pò finto, Kionia è riuscita a mantenere la gradevole sensazione di essere solo la controparte balneare e rilassata e cosmopolita di Tinos città, dato che in quest’ultima non si può fare il bagno.
Passata Kionia, Tinos cambia il feeling, diventa selvatica, diventa campagna, il paesaggio che va a dominare ė quello classico e strettamente cicladico. Una brulla, luminosa campagna.
Per un po’ di chilometri, ci si deve confrontare con il regno del real estate. Si ė costruito abbastanza, devo dire con stile e con dettaglio architettonico elevato. Però troppo, e sembra che ora la crisi abbia messo sul mercato molte villette: se cercate l’affare immobiliare tenete quest’isola in considerazione.
Le ruote rotolano altri chilometri, mai troppi, mai trafficati, ed è tempo di conoscere i paesi di Karyani e Isternia, molto verdeggianti, benedetti come sono da importantissime fonti d’acqua. Due oasi di verde in mezzo a un paesaggio desolato, vicoli di calce, chiese, fichi d’india ed erbe aromatiche. Provate cercare un bar per un frappè al volo e poi giù, verso il mare, per fare il bagno in prossimità dei piccoli porticcioli sorti proprio sotto questi due villaggi. La strada viaggia alta, a mezzacosta, panoramicissima, la tradizione ha sempre imposto di costruire in alto, sulle pendici delle alte montagne tiniote, sicuri dalle incursioni di pirati, buoni per scrutare chi si affaccia all’orizzonte. Ci si sente abbastanza remoti, e solitari, quando incontriamo il secondo abitato per importanza di Tinos, e probabilmente anche il più bello di tutti: Pyrgos.
Pyrgos è la capitale del marmo e della scultura, una tradizione artistica che arriva da tempi remoti: l’arte ha tutt’ora molti seguaci e validi artigiani, e molti degli abitanti della parte nord dell’isola, (Exo Meria) lavorano in questo campo. Camminando per l’imbiancata Chora incontrerete laboratori, musei, rosoni, decorazioni, una nuova emozione a ogni vicolo. La piazzetta centrale, un’unione tra tavolini di un bar, scalini, un enorme platano, è un luogo che non si vorrebbe mai lasciare. Quando lo si fa, è solo per migliorare la propria posizione: visto che Tinos Città adesso è lontana oltre 40km, Pyrgos ha da sempre avuto necessità di avere un suo piccolo porto. Per cui percorsi un paio di tornanti in discesa, eccoci a Panormos. Un villaggio magnifico, tutto mare e spiaggia. Talmente pittorico che, semplificando la metafora all’osso, Panormos rappresenta la Grecia insulare tutta. Barchette di pescatori e taverne, tramonto e tamerici che spingono ad oziare alla loro ombra. Il mare è di vetro, le spiagge invitanti, come Agia Thalassa. Panormos ha anche una romanticissima appendice, quella di Rochari, della sua spiaggia e dei suoi modesti ricoveri di barche, dove sembra finisca il mondo e invece inizia solo la vita semplice, quella del Mediterraneo a ritmo lento, come piace a noi.
IL NORD-EST: COLOMBI E CESTE DI VIMINI
Tinos è famosa soprattutto per le sue colombaie veneziane. Queste quadrate costruzioni sono uno spettacolo architettonico che ancora oggi fa confondere la testa. Ce ne sono oltre 600, alcune conservate alla grande, posizionate dove il vento e gli angoli permettessero agli “abitanti” di atterrare al meglio. Da sempre utilizzate anche come ricovero attrezzi agricolo, molte sono ancora in uso. Nate per ospitare i colombi, sotto la dominazione di Venezia, sono assorte a vero simbolo dell’isola, tanto che oggi i rimandi a questo stile costruttivo si trovano veramente ovunque. Avvicinandosi, ci si sorprende ogni volta quando i bianchi uccelli sbucano fuori dai loro nidi, e nulla sembra cambiato alcune nel corso dei secoli. Il posto migliore per vederle è il villaggio di Tarambados.
In questa zona di Tinos, un bellissimo altopiano, attraverserete molti paesini interessanti: penso per esempio a Voulax, molto genuina, famosa per strane formazioni rocciose rotonde tutte intorno al paese, e per una lunga tradizione di artigiani produttori di cesti di vimini intrecciati. Troverete anche un paio di taverne e dei negozi che vendono solo prodotti biologici locali, provate le foglie di capperi sott’olio.
PASQUA PIROTECNICA
Come sempre in Grecia, la Pasqua è un evento molto, molto importante: in questo video la guerra tra le chiese di Tinos, a suon di fuochi d’artificio!