Paxos
La bellezza dello Ionio, in un guscio di noce
Paxos detta anche Paxi o Isola di Passo, la più piccola, intima e delicata delle Isole Ionie della Grecia, è situata di fronte alla preziosa costa dell’Epiro, a fianco di Corfù e ad un’ora di navigazione dalla bella e colorata cittadina di Parga.
Paxi è un luogo dove godere di un’atmosfera magnifica e di uno dei tratti di mare dai colori più sorprendenti ed euforici di tutta la Grecia. La natura è generosa e sempre varia, le spiagge appaiono come rubate da chissà quale rivista di viaggi, i loro ciottoli bianchi come neve e le inafferrabili sfumature dell’acqua. Nonostante manchi quasi completamente di spiagge di sabbia, Paxos è sicuramente sul nostro podio personale per quanto riguarda le migliori isole greche, quando si parla di mare.
Il bello di Paxos, quindi, è che è riuscita a rimanere un luogo tranquillo e sereno tutto l’anno. L’indaffarata estate, lascia spazio, fuori stagione, ad una vita di ozio e di campagna: per chissà quale magica alchimia, gli abitanti sono riusciti a non costruire troppo e a non vendere l’anima al dio cemento. Il risultato, è un mix turismo responsabile, sofisticato e tanti habitué profondamente innamorati dell’isola.
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Paxos è per chi ama uno slow tourism di qualità.
Costantemente languida, Paxos è terra di ulivi e calette turchesi, dove incontrare la pace.
Dovrete condividere l’indiscusso charme di questo lido mediterraneo con tanti altri italiani, inglesi, ma anche molti greci, il che garantisce sempre un’esperienza autentica e festosa. Paxos ha fama di località esclusiva e di alto bordo, cosa che potrebbe spaventare alcuni. Nonostante sia una meta prediletta di diportisti, i prezzi sono assolutamente in linea con il resto della Grecia insulare, nessuno si spaventi di trovarsi a Capri o Mykonos.
Se il budget riesce comunque quindi nello standard, i suoi colori, invece, no: esulano dall’ordinario. Sarete sopraffatti dal verde e dal blu, promesso.
Cosa vedere
C’è un assoluto protagonista, ed è l’albero di ulivo. Già perchè i pochi villaggi dell’entroterra sono immersi tra un’onda infinita di ulivi. Se ne calcolano 250mila, tanto che la produzione di olive e olio in inverno sono l’attività principe degli isolani. Il suo gusto è forte e pulito, e non comprarne una bottiglia da portare a casa sarebbe un delitto. C’è anche il museo delle presse, sulla strada tra Lakka e Gaios. Strada che è un monumento in sè, tutta muretti a secco, luce filtrata e odori di erbe aromatiche. Le costruzioni non hanno perso contatto con la tradizione, qui sono la pietra, la tegola rossa e le persiane verdi a dominare la scena architettonica. A Gaios c’è poi un altro museo, che Andrea chiama “il tuttofare”. Ci sono dai fossili, all’arredamento tradizionale con pizzi, culle e merletti, passando per fucili e antiche suppellettili per la casa. Se la grande attrazione di Lakka è il faro di Piani, che si trova subito a nord del villaggio, passeggiando per Loggos, alla fine del lungomare, si troverò un grosso edificio in disuso: era una vecchia fabbrica di sapone. E gli amici a 4 zampe? Fortunati loro che hanno il PAWS!
Mappa di Paxos
Non c'è nulla di meglio, per esplorare un'isola, che farlo nell'antico modo: prendere una cartina in mano, puntare l'indice, e via all'avventura. Ancora meglio, poi, se questa mappa è realizzata a mano da un'artista del posto, illustratrice piena di colore e fantasia come l'isola in cui è nata a cresciuta. Il massimo, poi, è che la potremo utilizzare la mappa ritornati a casa, come ricordo, cartina in acquerello di uno dei più bei viaggi della nostra vita.
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Vita notturna
La vita notturna di Paxos comincia e finisce con le gambe sotto al tavolo. Come è giusto che sia quando si va in vacanza. Siamo o non siamo popoli mediterranei? Gli avvenimenti importanti della vita si celebrano mangiando. E allora si aspetta che il sole si vada riposare sino al giorno dopo, che la doccia abbia portato via il salino, per mettersi alla ricerca del migliore ristorante. E sono tanti. Tra l’altro, ci accadono cose divertenti, che solo in Grecia. Una volta siamo capitati alla ricerca di un souvlaki a Magazia, nell’entroterra. Per caso, ci abbiamo incontrato i proprietari del nostro alloggio. E senza saperlo, sono cominciate le danze. Musica greca, bouzouki. Poi è arrivato il prete, e il cuoco ha smesso di fare il cuoco per mettersi a ballare. E il cameriere ha preso una bottiglia di raki e lo ha gettato per terra, creando un cerchio di fuoco (giuro!) e poi tutti a imitare Zorba. Cose così, insomma: questa è Paxos.
Il mare turchese di Paxos
Paxos e Antipaxos, gemelli diversi
Due isole così uguali, eppure così diverse! Quello che manca all’una l’altra lo compensa. Paxos non ha spiagge di sabbia, dicevamo. E allora tranquilli, che le ha Antipaxos. E mica spiagge come le altre, no no. Vrika e Voutoumi sono forse due delle spiagge più belle e caraibiche di tutta la Grecia.
Strade, motorini, gente e negozi, Paxos ne ha quanti ne basta. Antipaxos no, rifugge l’umanità, vuole solo gli elementi. Proviamo a darle torto…