Esploriamo Paxos
Una delizia per gli occhi
Bisogna attraversarne l’entroterra di Paxi per coglierne colori ed essenza. O meglio, per capire che l’essenza di quest’isola sta proprio nel colore, impresso negli occhi senza lesinare nei pigmenti. Un inno allo smeraldo e al turchese, dove il vero padrone, l’olivo, viene ricacciato dal suo regno solamente da un mare tanto bello quanto invitante.
“Il bello è esplorare senza meta l’entroterra”
La nostra gita in scooter comincia come di regola dal capoluogo: Gaïos, una piccola cittadina dove le influenze veneziane si mescolano alla Grecia di oggi, case basse, tegole rosse, bar, piccoli ristoranti e locali dove sedersi a bere un bicchiere di vino guardando le barche parcheggiate in fronte. Una passeggiata sul suo lungomare, parzialmente pedonalizzato, è un piacere che non costa nulla dopo una giornata al sole. I suoi palazzi creano un mosaico di colori pastello, ocra, e crema; la piazzetta centrale è ariosa, l’isola di Agios Giorgos, con l’immancabile, immacolata chiesetta, e la classica fortezza, contribuiscono non poco a dare carattere e personalità a un luogo allo stesso tempo tranquillo e dinamico. La maggioranza delle imbarcazioni sono piccoli taxi-boat che fanno la spola per Antipaxos (fino alle 13) e di privati a zonzo per le Ionie. Verso la fine del paese, si trova subito da fare il bagno, in piccole calette che sembrano piscine, e che i bimbi adoreranno. Il retto del paese, offre invece la maggioranza degli alloggi con il tocco della zona residenziale e lo stile della filoxenia greca.
Accendiamo i motori e la strada, da qui, prosegue lungo uno dei tratti di costa più spettacolari dell’isola, intervallando lussuose ville (a quasi esclusiva di charter inglesi), e insenature dall’acqua clamorosamente invitante, fino alla micro isola di Mongonissi, che ha l’unica spiaggia di sabbia di tutta Paxos e a cui è collegata da un ponte.
Tornando a Gaios, è tempo di tuffarsi nel verde della vita rurale dell’isola per dirigersi agli altri villaggi. Potrete passare per Ozias, Vellianitatika, in una strada tutta curve e profumi, oppure tirare dritto sull’arteria principale dell’isola sino a Magazia, un villaggio molto autentico e gradevole.
Qui la strada si biforca nuovamente: a destra si comincia a scendere verso Loggos, ma se avete tempo, e l’orologio è concomitante con il tramonto, è d’obbligo seguire la piccola strada che porta ad Ermitis, un bar-ristorante dove ogni sera si radunano gli entusiasti del crepuscolo, per vedere il sole ce qui si getta d’impeto nel mare, con gli occhi ad accarezzare le vicine scogliere e le labbra a sorseggiare una birra gelata.
Loggos è un villaggio nato sul mare, per il mare. Ha una piccola spiaggia, è piccolo, elitario, pittoresco come pochi, si vanta si di un vecchio frantoio ed è un luogo fantastico per fermarsi a bere una birra, cenare fuori proprio sulle onde, o anche solo fare qualche piccolo acquisto da portare con sé in Italia.
A sinistra di Magazia, invece, si prosegue per Lakka, incontrando un museo dedicato all’olio d’oliva, la vera ambrosia di Paxos, proprio sulla punta nord dell’isola.
Lakka è il piccolo villaggio che speri di incontrare nel tuo cammino, una volta in Grecia. Grazie ad un fondale dai mille colori, a una buona esposizione e alla forma a ferro di cavallo della sua baia, qui il mare crea una tavolozza indimenticabile. Sembra quasi lo faccia apposta, di essere così remoto, per sorprenderti ogni volta lo visiti. Il lungomare è minuto, giusto una piccola L abbozzata, come le sue piazzette, divise tra un vicolo, alcune panchine, un paio di gelaterie e le immancabili taverne. Tutto è pedonale e l’atmosfera tranquilla, silenziosa, ovattata. A Lakka si mangia bene, ci sono due belle, da godere specialmente al mattino, si dorme nel relax avvolti il fruscio del mare e degli oliveti, intervallati ogni tanto da qualche gommone che raggiunge il proprio scafo.
Spegniamo i motori e scendiamo dal cavalletto, il contachilometri segna circa una ventina di km percorsi, non siamo andati lontano. Ma ci siamo avvicinati al cuore generoso di una delle nostre isole preferite, senza dubbio.