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Esploriamo Amorgos

Esploriamo Amorgos

Uno dei punti di forza di Amorgos è proprio il numero di villaggi tradizionali da visitare senza fretta, gli uni lontani dagli altri, vere e proprie macchie diafane sul fronte della montagna. E il bello è che, a parziale esclusione solo del porto di Aegiali, sono paesini che vivono tutto l’anno, facendolo autenticamente e rendendosi sempre interessanti, pur nelle loro dimensioni minute.
Geograficamente, solo i due porti si trovano lungo il mare, per gli altri è necessario percorrere qualche chilometro in salita.

Amorgos villaggi

Una bella piazza con chiesa nella Chora di Amorgos

KATAPOLA, GENTE DI MARE

Katapola, l’abitato principale di Amorgos, è forse il villaggio più accogliente dell’isola. È tanto piccolo che lo si abbraccia interamente già dal traghetto, le pochissime vie fanno si che le case si trovino praticamente a ridosso dell’acqua, e tutto il perimetro della baia ruota su un susseguirsi di taverne, piccoli negozi e caffè, alcuni di questi semplicemente irresistibili. 

Amorgos Katapola

Katapola

Katapola dunque vive sul suo molo. Fonte di vita, lavoro e divertimento. Una striscia di cemento dove attraccano le navi, i bambini giocano in bici, i tavoli apparecchiati invitano a sedersi e conversare e il sole tramonta a capofitto sul mare. Raggiungete a quest’ora l’estremità sinistra della baia, dove termina il molo. Non dimenticherete questo consiglio. Molo che è chiuso al traffico veicolare tutte le sere d’estate dalle 20 alle 02, ottimo per non pensare al traffico e passeggiare in tranquillità. Da notare e apprezzare il gratis wifi comunale, senza password, lungo tutto il lungomare di Katapola, che però prende a sprazzi.
La sua baia, con la sua tipica forma a U e i due moli divisi da una discreta spiaggia, è uno dei due soli porti naturali delle Cicladi, in cui le navi possono attraccare con qualsiasi condizione di tempo, insieme a Syros. Sommando, Katapola è il punto ideale per iniziare l’esplorazione dell’isola, una scelta più di mare e meno per il mare: se amate la vita portuale, vedere sbarcare misteriosi cargo la notte e entrare in osterie che sanno di sale e di pesce, fermatevi ad alloggiare qui.

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AEGIALI, FRONTIERA BALNEARE

Chi ha invece  più interesse a passare le giornate in spiaggia farebbe meglio infatti a scegliere Aegiali, il porto e il villaggio più importante della parte nord di Amorgos, quello edificato più recentemente, quella dove si trovano le spiagge più accessibili. Aegiali Ha una buona offerta alberghiera ed una bella spiaggia sabbiosa dal basso fondale; è una cittadina piccola e compatta che sale sulle sue retrovie fino ad unirsi alla frazione di Potamos, balcone naturale dove si ha un magnifico panorama sulla baia sottostante. Mediterraneo.

Amorgos Aegiali

Aegiali vista dall'alto

Dettaglio lussuoso, chi la sera vuole rilassarsi con una spa, qui può. In generale in questa parte di Amorgos la vita è più cara che Katapola, e la località è sicuramente più attrezzata dal mero punto di vista balneare.
L’insenatura di Aegiali sale ripida, aperta e ventosa sulle pendici della montagna, la cui lontana sommità è dominata da alcuni antichi mulini, che provvedevano a fornire farina a Tholaria e Langada. Queste ultime sono le due bellissime frazioni tradizionali che fanno capolino sui fianchi del terreno, che qui si inerpica costante. Sono bianche folate di case tipiche dove abita la maggioranza degli abitanti di Aegiali durante l’inverno e che meritano assolutamente almeno il tempo di una passeggiata tra i loro vicoli immacolati.

E POI ARRIVA CHORA. 

Tra tutti i centri storici della nazione, quella di Amorgos è una delle più belle, severe, mozzafiato che si possano incontrare: linee perfette, interrotte da macchie blu di finestre, porte, cielo in lontananza, chiesette che spuntano all’improvviso.

Amorgos Chora

Chora, il capoluogo di Amorgos

La Chora di Amorgos è l’essenza di un mondo, quello insulare greco, che trae le sue origini dalla storia. A questo proposito, basta compiere la passeggiata, d’obbligo, che conduce ai mulini sulla collinetta che domina la spallata erbosa dietro il villaggio, tra l’altro ideale per le foto. Qui, ci si ricorda che il “grande blu”, ad Amorgos, non ti abbandona mai. Da questa collinetta, e solo da qui infatti, si vede il mare: chi ha scelto di costruire Chora voleva nascondersi da esso, essere sicuro che i pirati non potessero mai individuare dove si viveva, dove ci si nascondeva per paura delle loro invasioni e dove ci si stringeva forte per proteggersi dal gelido vento invernale, che qui soffia costante e implacabile.
Chora è quindi il villaggio greco per antonomasia fatto di vicoli, muri e case di calce acrilica che si uniscono in un tutt’uno, senza soluzione di continuità, quasi fosse una pasta amalgamata per ospitare le persone.

Amorgos mulini
Mulini a vento a Chora

Le vie più interne attorno al Kastro sono ancora in attesa di essere ristrutturate, ciò non evita la presenza di localini, caffè e piccoli ristoranti assolutamente moderni e deliziosi. Chora, che d’inverno è “una gabbia per matti” come scherzosamente la chiamano quelli di Katapola, d’estate è giovane e divertente. Piacerà a ragazzi e coppie mediterranee, qui non si viene per riempirsi d’alcol, e ci sono pochi nord europei. I ragazzi sono perlopiù greci: si socializza fino a notte fonda, di giorno si prende un aperitivo prima di pranzo, si prosegue con il caffè, si naviga in wifi e magari si passano alcune ore a bloggare. Si mangia bene e si spende poco, e il rumore di sottofondo è sempre quello della brezza isolana, di qualche dolce canzone greca, delle foglie di buganvillee che si agitano contro i muri. La piazzetta è, autenticamente, old style. Insomma, anche se il clichè che si respira è sempre lo stesso in molte delle Isole Cicladi che ho avuto la fortuna di visitare, ogni volta la Chora di Amorgos mi stupisce, accarezzando fragile il confine tra sogno e realtà.

LA STRADA PER KATO MERIA

La strada che si dipana sinuosa, curvosa, morbida ma veloce e divertente da guidare, partendo da Chora in direzione di Kato Meria è la più spettacolare dell’isola. Siamo alti, in questo punto, tanto che a volte ci si domanda se davvero si soffra di vertigini oppure no. Il mare sottostante è giù distante, lo senti che si muove, si increspa, si agita andando a sbattere contro le rocce che vertigonose risalgono la montagna sino al punto in cui è stata scavata la strada. Non ci sono villaggi in questa zona, scorrono chilometri in cui si confronta solamente con gli elementi, terra, acqua e aria, fino a quando si incontra Vroutsi, il villaggio principale insieme a quello di Arkesini. Nessun negozio, nulla a disposizione per il turista. Prendetelo per come è. Rustico.
Le cose interessanti, qui, sono la campagna che piano piano si svela, qualche asino che si incontra strada facendo, un fotograficissimo relitto (Navagio) di una nave incagliata chissà quando e chissà perché, e il capo in cui termina l’isola con un ottima spiaggia fronteggiata da un’isoletta con altre ottime spiagge.

Amorgos

 Il relitto di Olympia che si trova poco a Kalotaritissa